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I fatti si sono svolti nel 2011, nel pieno della campagna elettorale per le amministrative, quando a Napoli si sfidarono, tra gli altri,Gianni Lettieri e Luigi de Magistris, che andarono al ballottaggio.

Oggi la Procura di Napoli ha citato in giudizio Antonio D'Amato, ex presidente di Confindustria, per diffamazione aggravata e continuata ai danni di Lettieri.

 

Nella fattispecie si tratta di due interviste, una rilasciata alla trasmissione “L'Infedele” su La7 e l'altra al quotidiano Il Mattino, D'Amato dichiarò che era in corso una partita della legalità contro l'illegalità e che Lettieri rappresentava quest'ultima.

A seguito della denuncia presentata dall'esponente del centrodestra, il pm Ida Teresi ha svolto le indagini preliminari e ha fissato l'udienza davanti al giudice monocratico Serena Corleto per il 21 gennaio 2014.

 

La Procura accusa D'Amato di aver offeso l'onore e il decoro di Gianni Lettieri, che perse le elezioni e attualmente è all'opposizione in consiglio comunale. Inoltre sia D'Amato sia Lettieri sono stati in periodi diversi presidenti dell'Unione Industriali di Napoli, un ruolo autorevole che entrambi hanno ricoperto in qualità di imprenditori esperti.

 

Però mentre l'avvocato Stravino dichiara in una nota che D'Amato si è avvalso del diritto di critica e che non c'è rilevanza penale in quelle parole, Lettieri ha portato avanti da subito una battaglia in difesa della propria reputazione, dimostrando anche nel corso degli ultimi 2 anni serietà e coerenza nel suo ruolo politico, senza accettare incarichi di altro genere ma continuando a lavorare per Napoli.

 

Nei prossimi mesi sapremo cosa decideranno i giudici in merito alla vicenda; la diffamazione va sempre combattuta a testa alta, proprio come sta facendo Lettieri, che lascia ad altri personaggi le critiche pretestuose e gli attacchi polemici.

I pm danno ragione a Gianni Lettieri

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